Argot Produzioni
ANTIGONE
da
Sofocle
drammaturgia e regia MAURIZIO PANICI
costumi Marina Luxardo
musiche Stefano Saletti
con
Edoardo Siravo Silvia Siravo
Sinossi
“Antigone” è tragedia basata sulla figura “mitologica” di Antigone,
figlia di Edipo, re di Tebe, e della madre – moglie Giocasta.
Nell’ antefatto Eteocle e Polinice, figli di Edipo e fratelli di
Antigone, si combattono e si uccidono per la supremazia: Eteocle
difensore della città riceve le onoranze funebre, rifiutate a Polinice
dichiarato traditore da Creonte, zio dei due e nuovo re di Tebe.
Nella tragedia Antigone infrange il divieto di Creonte e viene
condannata a morte.
Emone figlio di Creonte e fidanzato di Antigone supplica disperato il
padre di avere clemenza ma senza risultato.
Antigone, condotta al luogo del supplizio, dichiara di morire fedele
alle leggi celesti: Creonte in un primo momento la fa condurre via per
essere sepolta viva, poi, dopo l’intervento degli anziani e di Tiresia,
decide di farla liberare.
Ma è troppo tardi, la fanciulla è morta, suicidat. Emone, stringendo il
corpo della ragazza, si getta sul padre per ucciderlo senza risultato:
rivolge allora l’arma contro se stesso.
Euridice – madre di Emone e moglie di Creonte – appresa la notizia si
uccide per il dolore.
Creonte rimane così solo “a regnare su un deserto”.
Note
di regia
Antigone e Creonte sono le due facce della stessa medaglia che si
riflettono continuamente, alimentando il conflitto come in un gioco di
specchi: conflitto tra giovinezza e vecchiaia, tra maschile e femminile,
tra la sfera dell’ intimità privata e la sua profanazione pubblica.
“Antigone” ci appartiene profondamente come essere umani, perché
tragedia del dubbio e dell’ inquietudine, conflitto violento tra le
leggi del cuore e l’ osservanza delle regole, linea di confine dove
l’ideale giovanile si confronta con l’acquisita responsabilità dell’ età
matura.
Maurizio
Panici |