Regia
MAURIZIO PANICI
Lo
spettacolo debutta il 22 maggio 2007 al Teatro Antico di Tindari,
e sarà presente al Teatro Antico di Taormina nel periodo tra la fine
di agosto e i primi di settembre.
“Antigone” è tragedia basata sulla
figura “mitologica” di Antigone, figlia di Edipo, re di Tebe, e
della madre – moglie Giocasta.
Nell’ antefatto Eteocle e Polinice, figli di Edipo e fratelli di
Antigone, si combattono e si uccidono per la supremazia: Eteocle
difensore della città riceve le onoranze funebre, rifiutate a
Polinice dichiarato traditore da Creonte, zio dei due e nuovo re di
Tebe.
Nella tragedia Antigone infrange il divieto di Creonte e viene
condannata a morte.
Emone figlio di Creonte e fidanzato di Antigone supplica disperato
il padre di avere clemenza ma senza risultato.
Antigone, condotta al luogo del supplizio, dichiara di morire fedele
alle leggi celesti: Creonte in un primo momento la fa condurre via
per essere sepolta viva, poi, dopo l’intervento degli anziani e di
Tiresia, decide di farla liberare.
Ma è troppo tardi, la fanciulla è morta, suicidatasi. Emone,
stringendo il corpo della ragazza, si getta sul padre per ucciderlo
senza risultato: rivolge allora l’arma contro se stesso.
Euridice – madre di Emone e moglie di Creonte – appresa la notizia
si uccide per il dolore.
Creonte rimane così solo “a regnare su un deserto”.
Note di regia
Antigone e Creonte sono le due facce della stessa medaglia che si
riflettono continuamente, alimentando il conflitto come in un gioco
di specchi: conflitto tra giovinezza e vecchiaia, tra maschile e
femminile, tra la sfera dell’ intimità privata e la sua profanazione
pubblica.
“Antigone” ci appartiene profondamente come essere umani, perché
tragedia del dubbio e dell’ inquietudine, conflitto violento tra le
leggi del cuore e l’ osservanza delle regole, linea di confine dove
l’ideale giovanile si confronta con l’acquisita responsabilità dell’
età matura.
Maurizio Panici
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